Piantaggine – Plantago major

piantaggine1 Piantaggine – Plantago major

Ci piace iniziare questa passeggiata alla ricerca delle amiche piante spontanee con la umile piantaggine, il cui nome italiano deriva da “pianta del piede”…..non a caso la si trova facilmente, anche lungo i sentieri, proprio dove “i piedi” lasciano la loro impronta e dove sembra non dover crescere nulla….e invece eccola qui, vera immagine della forza della rinascita!

 

E’ una pianta che si riconosce facilmente, senza timore di confonderla con altre, anche perché le sue sorelle, tra cui la comunissima Plantago lanceolata, presentano le stesse proprietà.

Quindi, la prudenza che deve accompagnare chi si avventura alla ricerca di erbe commestibili, deve lasciare il posto alla tranquilla osservazione piacevole di questa nostra amica.

Senza andare troppo lontano nel tempo, le foglie fresche ricche di vitamine e di sali minerali, venivano raccolte per alimentare gli animali da cortile e non solo…

Ai nostro giorni, se avremo cura di raccogliere le foglie più giovani e tenere, potremo aggiungerle alle meravigliose “insalate molto miste” di erbe spontanee primaverili, che Madre Natura ci mette a disposizione proprio quando serve, per aiutare il nostro organismo dopo l’inverno. E’ opportuno tagliarle finemente, specialmente se non siamo abituati a questo tipo di alimentazione (uno dei suoi nomi popolari è “centonervi”…) Così tritate, possono anche essere usate per aromatizzare formaggi magri e ricotta.

Saranno perfette nei minestroni, o precedentemente cotte come gli spinaci, sempre meglio se in compagnia di altre erbe; a me piace mescolarla con la cipolla precedentemente imbiondita e aggiungere noci tritate (o altri semi) per fare delle gustosissime torte di verdura, o delle frittate, o semplicemente ripassate in padella con aglio, acciuga e peperoncino, in compagnia di un uovo sodo schiacciato.

E benvenga la Primavera!

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Plantago major (da Wikipedia)

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Plantago lanceolata (da Wikipedia)

Piantaggine (foglie) – Plantago major

Proprietà: emollienti, stimolanti, antispasmodiche, emmenagoghe, depurative, diuretiche, astringenti.

Preparazione: infuso e decotto: 3-6 grammi in 100 di acqua. Si filtra il liquido e se ne bevono 2 bicchierini al giorno.

Il decotto è astringente nelle dissenterie e nelle emorragie di qualsiasi natura. Agisce bene sul fegato, purifica il sangue, i polmoni e lo stomaco.

Per sedare la tosse dei fanciulli, per tonificare i bambini gracili, si prepara lo sciroppo di piantaggine, facendo bollire per 2 ore: 4 manciate di foglie e un pugno di ginepro in tre litri di acqua. Ridotto a metà si aggiunge uguale peso in zucchero. A cucchiai al mattino a digiuno.

Uso esterno: le foglie fresche lavate e schiacciat,e danno un succo che viene usato come cicatrizzante per ferite, punture di insetti, morsi di animali non velenosi, piaghe ed ulcere.

Il decotto: 3 grammi in 100 di acqua è utile nelle infiammazioni degli occhi.

Contro il mal di gola, fare gargarismi con il decotto 3-5 grammi in 100 di acqua.

(N.B.: le informazioni nel riquadro sono tratte dal libro “Nelle erbe la salute” di Minardi Erboristi in Bagnacavallo, che riporta la seguente avvertenza: tutti i consigli di questo testo sono rivolti a coloro che credono negli inesauribili poteri della natura e che chiedono alla fisioterapia di migliorare, prima di tutto, la qualità della vita senza rinnegare l’importanza della medicina ufficiale alla quale ci si deve sempre e comunque rivolgere per qualsiasi tipo di patologia. Gli autori declinano qualsiasi responsabilità per quanto riguarda l’utilizzoimproprio delle piante trattate in questo testo che crescono spontaneamente o sono coltivate in tutto il mondo).Tutti i dati sono riportati a puro scopo informativo: la vostra verifica indipendente è sempre raccomandata.