Sciroppo di sambuco

Sciroppo SambuccaIl Sambuco (Sambucus nigra L.): una siepe di sambuco fiorita è un vero regalo della Natura!
In maggio si ricopre di meravigliosi fiori profumati: è il momento di raccoglierli e fare un ottimo rinfrescante sciroppo.
Servono 12 fiori di sambuco freschi, nel loro momento balsamico, raccolti nelle parti più pulite della pianta, solitamente le più alte, e in zone lontane da fonti di inquinamento (traffico o campi coltivati). Puliteli dalle parti più verdi e dai gambi, controllate che non ci siano insetti e metteteli in un barattolo a chiusura ermetica (2 litri), alternando con fette di limone bio (3 limoni).
Comprimere bene e riempire con acqua (un litro circa) fino a coprire il tutto. Chiudere ermeticamente, agitare per amalgamare bene e mettere a riposare in luogo fresco avendo cura di agitare periodicamente. Se fa caldo, per evitare la fermentazione, è opportuno conservare il barattolo in frigo.
Dopo 3 giorni filtrate, strizzando bene fiori e limoni con l’aiuto di una garza. Mettete il liquido ottenuto in una pentola, aggiungete un chilo di zucchero e portate ad ebollizione leggera per 5 minuti. Se preferite, potete anche usare lo zucchero di canna: otterrete uno sciroppo dal colore più ambrato.
Questo meraviglioso, rinfrescante, profumato sciroppo può essere messo in bottiglia e conservato in frigorifero per essere consumato velocemente; se volete conservarlo anche per l’inverno, sarà opportuno aggiungere acido citrico (30 gr. per un litro) al momento della ebollizione.
E’ una ottima bevanda, da allungare con acqua fresca, decorando con qualche fogliolina di menta e ghiaccio a piacere. Se invece dell’acqua useremo un bel prosecchino fresco secondo la tradizione sudtirolese e trentina, otterremo “Hugo”, un cocktail leggero e dalla perfetta combinazione-equilibrio fra il dolce e l’amaro, particolarmente adatto per l’estate. (3 parti di sciroppo di sambuco, 7 parti di prosecco spumante, 2 foglioline di menta, ghiaccio).
“Altri usi e tradizioni: fiori e bacche mature, troppo profumati gli uni e troppo invitanti le altre per non essere utilizzati dalla creativa ingegnosità popolare. Con i frutti si confezionano ottime marmellate, eccellenti vini fermentati e imprevedibili…salse piccanti (tradizione ferrarese). I fiori essiccati vengono impiegati per ricavare squisite frittelle, per aromatizzare dolci e biscotti fatti in casa, per trasmettere profumo alle mele messe da parte per l’inverno e per infondere al vino bianco un gustoso sapore di uve moscate. (1)”
I frutti vanno raccolti in piena maturazione e, come sempre, occorre rispettare dosi, tempi e modi di preparazione trasmessi dalla saggezza popolare.
Nota: (1) Proprietà e profilo animico delle piante officinali di R. Curti – ed. Enea.